Le mani sulla città

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Una spietata denuncia della corruzione e della speculazione edilizia dell’Italia degli anni sessanta con personaggi e fatti narrati immaginari ma in un autentica realtà sociale e ambientale.

 

Un film drammatico del 1963 diretto da Francesco Rosi. In foto l’attore Rod Steiger inquadrato su un balcone probabilmente di un edificio posto in via porta di Massa negli orefici. In lontananza è visibile il grattacielo dell’Hotel Jolly.

Uno spregiudicato costruttore edile e consigliere comunale di Napoli illustra ai suoi collaboratori il nuovo progetto di espansione edilizia voluto dalla giunta comunale in contrasto con quanto prevede il piano regolatore.

Nel frattempo i lavori della sua impresa in un quartiere popolare provocano il crollo di un palazzo in cui due persone muoiono e un bambino perde le gambe.

La richiesta di una istituzione di una commissione d’inchiesta per indagare sulla speculazione edilizia in città finirà in un nulla di fatto.

Per evitare che il crollo dell’edificio rischi di intralciare i suoi affari, chiede al suo capogruppo di mettere tutto a tacere e gli propone di dichiarare pericolante la zona dove è avvenuto il crollo.

L’ordine di sgombero degli abitanti provoca dure contestazioni che rischierebbero di causare effetti negativi sulle prossime elezioni a cui egli stesso si candiderà ma in seguito ad un accordo politico tra lui e il sindaco, alla fine si procederà ugualmente all’inaugurazione del nuovo progetto di espansione della città alla presenza di un ministro e di un cardinale.

In foto l’attore Rod Steiger inquadrato su un balcone probabilmente di un edificio posto in via port< di Massa negli orefici.

La foto si data a dopo il 1936 (nuova Stazione Marittima) e prima del 1954-57 (costruzione del grattacielo di Napoli).

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