Mergellina dell’800

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Siamo nel 1846, l’artista del dipinto è il Napoletano Salvatore Candido forse pseudonimo usato o da Salvatore Fergola o da Giacinto Gigante.

Il periodo ritratto è ancora quello borbonico, dell’unità d’italia se ne parlerà solo tra meno di vent’anni mentre dovrà passare circa mezzo secolo per vedere le opere di sconvolgimento che cambieranno l’intero panorama costiero della Napoli marinara.

Intanto godiamoci una visione paradisiaca ed estremamente naturalistica di una incantevole e tranquilla spiaggia di Mergellina in primo piano li dove probabilmente in seguito verrà realizzata piazza Sannazaro, infatti con le colmate lo specchio d’acqua frontestante la spiaggia scomparirà per far posto al viale Elena e a via Caracciolo ad altezza dell’attracco degli aliscafi.

In lontananza è visibile il “Passeggio Reale” oggi villa comunale, che ancora rasenta un mare libero da scogliere e altre opere marittime.

In fondo, a fronte della collina di Pizzofalcone, il castel dell’Ovo adagiato da quasi mille anni nel centro del golfo.

Il pittore ha scelto di rappresentare un tranquillo scorcio di vita, due calessini che trasportano persone, eleganti dame e signori che chiacchierano tra loro in compagnia di una bimba che mantiene un cane al guinzaglio, più in là verso la spiaggia una famiglia di popolani probabilmente marinari, dei marinari che si adoperano vicino alle loro barche, sulla sinistra due frati e popolani vari che godono il panorama e l’aria marina sull’uscio delle loro case.

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