Si può essere precisi della data del “fermo-immagine” del dipinto poiché raffigura l’ingresso di Carlo III di Borbone dopo la sua incoronazione a re di Napoli.
L’immagine raffigura una Piazza del Plebiscito del 1734 quando ancora era “Largo di Palazzo”, e si intravede la carrozza dell’infante (aveva solo 18 anni) provenire da quella che sarà via San Carlo ed entrare nel largo tra due ali di folla festante.
Il pittore è posizionato in “Piazza Trieste e Trento” e inquadra palazzo reale, il palazzo vicereale mentre sulla sinistra il teatro San Carlo arriverà 3 anni più tardi grazie alla magnificienza di re Carlo che regalò a Napoli il primo teatro al mondo.
«Quando nel 1734 don Carlos di Borbone, figlio di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese, riuscì ad insediarsi a Napoli scacciandovi gli austriaci che l’avevano governata dal 1707, fu subito chiaro a tutti che quella conquista non preludeva affatto ad una ripresa del dominio spagnolo sull’Italia meridionale. Infatti, pur mantenendo – specie negli anni iniziali – forti legami con la corte di Madrid, quella che allora si affermò fu un’entità politica indipendente che, come tale, fu riconosciuta dal trattato di pace di Vienna del 1738 (…) Dopo oltre due secoli di soggezione a potenze straniere (prima la Spagna e poi, per quasi ventisette anni, l’Austria), un nuovo stato indipendente si affacciava sul panorama politico italiano»
——————————————————
Su Amazon la prima raccolta dei miei racconti sulla Napoli antica:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2579063345671029&id=100007021667151
PERCHE QUELLA CHE OGGI È UNA DEGRADANTE PERIFERIA È DENOMINATA “POGGIOREALE”?
I rapporti tra “l’Impero Russo” e il “Regno delle due Sicilie”
Da “castello” a “Palazzo”, le residenze dei sovrani di Napoli