Storia di tram e di scugnizzi

Christian Wilhelm Allers: “La bella Napoli” (1893)

Arravugliate, aggliummarute, astrinte, | ‘e vvide ‘e durmì ‘a notte a nu puntone. | Chiove? E che fa! Quanno nun stanno rinte | ‘a meglia casa è sott’a nu bancone. || Passa ‘o signore, ‘e conta a diece, a vinte, | ‘e cumpiatesce e lle mena ‘o mezzone. | Cierte, cu ‘e bracce chiene ‘e chiaje finte, | cercanno ‘a carità fanno cuppone. || Cu ‘e scorze ‘e pane e ll’osse d”a munnezza, | màgnano nzieme ‘e cane a buon cumpagne; | na streppa ‘e nu fenucchio è n’allerezza. || Uno ‘e miezo Palazzo, nu ziracchio, | p’avé nu soldo, ne faceva lagne!… | Nun l’aveva? Allazzava nu pernacchio. (Ferdinando Russo)

Uno “Scugnizzo” (ragazzo di strada napoletano) nel 1880

bambini di strada sono minori la cui vita quotidiana si svolge soprattutto nelle vie di una città, al di fuori di una famiglia e di comunità o struttura che li accudisca.

COSTUMI NAPOLETANI – Fot.Esposito -Giovane Scugnizzo 1904.

Anche giovani e ragazzi senzatetto sono spesso chiamati “bambini di strada”, anche se la definizione comprende tutti quei ragazzi e ragazze poveri di età inferiore ai 18 anni, per i quali la strada è divenuta con il tempo sede e/o fonte primaria del loro sostentamento, e che non sono adeguatamente protetti e sorvegliati da una figura adulta di fiducia.

Ragazzo di strada di Napoli, XIX secolo – Vecchia cartolina

Essi erano spesso oggetto d’abuso, negligenza e sfruttamento, nelle società occidentali questi minorenni di strada furono trattati e considerati a volte come mendicanti e/o ladruncoli: in Italia nel napoletano, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si usava il termine “scugnizzo”.

Scugnizzo Foto scattata in Italia da oltre 20 anni, non artistica, a copyright scaduto. Si tratta di Gennaro Capuozzo, un piccolo grande eroe caduto in guerra mentre lanciava in bomba a mano verso un carroarmato tedesco. Alla madre fu data la medaglia d’oro d’onore per questa impresa storica.

Scugnizzo: parola, poi entrata nell’uso anche nell’italiano, che indica il «monello di strada» a Napoli.

Vecchia cartolina, 1902 – “Scugnizzi” – Ragazzi di strada di Napoli

Le prime attestazioni del termine risalgono al 1895, quando se ne registra l’uso da parte di Ferdinando Russo:

«In gergo, questi ragazzi, che si avviano spensieratamente per la strada delle carceri e del domicilio coatto, vengono denominati scugnizzi».

Vecchia cartolina. Tipi Napolitains – Scugnizzi

Nel 1897 furono pubblicati dei sonetti di Russo intitolati proprio “E scugnizze”.

Scugnizzi suonatori 1880

Ferdinando Russo chiarì che si trattava di un termine utilizzato nell’ambito della malavita napoletana e si conosceva già nel 1888 anche se le origini del termine vengono fatte risalire però ai periodi successivi all’unificazione d’Italia a Torino.

Napoli, scugnizzi che dormono.

Secondo altre teorie, il termine “scugnizzo” poteva derivare dal verbo latino excuneare («rompere con forza», «spaccare»), ma nella cultura popolare, la figura dello “scugnizzo”, nonostante sia spesso impertinente e ineducata, viene recepita come simpatica e positiva: per questo viene spesso scelto come protagonista o personaggio di film come L’ultimo scugnizzo (1938), Paisà (1946), Uno scugnizzo a New York (1984), Scugnizzi (1989).

Scugnizzi 1902 (Bambini di strada di Napoli, 1902) – Vecchia cartolina

…e questi eravamo noi a cavallo degli anni ’50 su via Acton appena rinfrescatici con un tuffo dagli scogli nel porto del Molosiglio adiacente alla fermata del tram, o nella vasca della fontana delle Conchiglie che a quei tempi i ragazzini chiamavano “il laghetto del Molosiglio”

Scugnizzi appesi al tram su via Acton

Nella foto “ricordo” dove sulla sinistra si intravede parte del Palazzo Reale, quattro scugnizzi sono aggrappati funimbolicamente al pantografo del tram n° 2 che da piazza Nazionale arrivava fino nei pressi dello stadio a Fuorigrotta passando da via Acton, in questo caso era sulla via del ritorno dove i ragazzini, una volta passati la loro giornata nel “laghetto” del Molosiglio, intraprendono l’allegro e pericoloso ritorno a casa.

Tram 29 alla fermata di piazza Garibaldi in proseguimento per l’emiciclo di Poggioreale

I loro viaggi erano rigorosamente appesi posteriormente ed esternamente ai cari e vecchi tram in bilico e a trattenersi l’un con l’altro come in una pericolosa giostra, e da casa si usciva e si rientrava già in tenuta da mare pronti al tuffo appena distaccatisi dal mezzo pubblico.

Scugnizzi ad una fontanella pubblica, 1900 circa,

Ora quei ragazzini spensierati e felici nella loro povera ma spensierata libertà saranno attempati signori sui sessanta anni e probabilmente qualsiasi sia la loro situazione economica certamente ricorderanno con gioia e un pizzico di nostalgia quei lontani momenti felici.

Il gioco della morra a Napoli – Foto di Alinari bros. Bambini di strada che giocano a morra a Napoli nel 1890

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