Piazza Bovio o della Borsa, ma quali sono le sue origini?

Immaginate di essere in largo di Castello (attuale piazza Municipio), e dovete raggiungere piazza della stazione(attuale piazza Garibaldi), ma siamo ancora ad inizio 1800.

Non pensiate di arrivarci in pochi minuti imboccando corso Umberto.


Per giungere a destinazione,purtroppo dovrete attraversare una moltitudine di viuzze strette, poco ariose e poco assolate, in cui spesso si accalcavano, uno sull’altro, palazzoni popolari sforniti di qualsiasi conforto e servizio, dove gli abitanti vivevano a decine in appartamenti composti da una o due camere.

In compenso, a dare un po di “aria” alla zona, esisteva un’altra piazza, individuabile a sud dell’attuale piazza Borsa, piazza di Porto o piazza del mercato di Porto.

Questo spiazzo era dell’intera zona l’unico spazio ampio tantoché era sede di un florido mercato, e al centro vi era la fontana degli Incanti, ora a Posillipo.

Ma la situazione che trovereste all’epoca aveva ormai le ore contate, infatti in questa stessa piazza, il 15 giugno 1889, fu allestita la cerimonia dell’inizio dei lavori del risanamento.

Al centro del largo fu costruita una struttura coperta circolare che fungeva da palco da cui si diede luogo alla cerimonia di inizio dei lavori di risanamento. Lo storico momento è testimoniato da una lapide posta a sud di piazza Giovanni Bovio.

Il nome alla piazza venne dato per la presenza del palazzo dove visse il filosofo e politico italiano, sistematizzatore dell’ideologia repubblicana e deputato al Parlamento del Regno d’Italia.

Nato a Trani nel 1837 si trasferì a Napoli, sposo’ Bianca Nicosia e
la città partenopea divenne la sua città di adozione, e qui vi morì il 15 aprile 1903.

Nonostante la dedica della piazza, i napoletani ancora oggi continuano a chiamarla Piazza Borsa per la presenza degli uffici della Borsa e della Camera di commercio.

Il palazzo della Borsa fu costruito nel 1895 e inaugurato nel 1899, realizzato con fondi donati nel 1861 dal generale Enrico Cialdini, all’epoca luogotenente del re Vittorio Emanuele.

Nello stesso periodo della costruzione del palazzo della Borsa, al centro della piazza fu posta, dopo un peregrinare durato circa 300 anni, la fontana del Nettuno, voluta nel 1600 dal viceré Enrique de Guzmán, conte di Olivares, e qui rimasta fino al 2015.


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