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La strada relativamente nuova rispetto al resto della città, deve il suo nome alla presenza della seicentesca chiesa di Santa Teresa degli Scalzi consacrata al culto nel 1612 e voluta dai Carmelitani Scalzi grazie alle offerte raccolte da Pietro della Madre di Dio, predicatore carmelitano spagnolo.
L’area interessata era anticamente un casale fuori dal nucleo urbano chiamato Casciello, con un viottolo assai ripido e impervio dove fino al Settecento dominavano terreni con molti spazi verdi, di proprietà di alcuni conventi che avevano la loro sede proprio in questa regione.
Relativamente nuova perchè essa nasce agli inizi del XIX secolo durante il decennio francese prima sotto Giuseppe Bonaparte poi sotto Gioacchino Murat che portarono alla realizzazione di un’arteria stradale il cui scopo era congiungere il centro con la allora periferica zona di Capodimonte che era tra l’altro sede del palazzo divenuto con i francesi residenza reale.
Infatti un grave problema della realizzazione della reggia di Capodimonte era la difficoltà a raggiungerla, una sola via portava ad essa fortemente ripida tanto e vero che per trainare le carrozze reali ai cavalli si alternavano coppie di buoi, e attraversava completamente la sanità.
Durante il regno del decennio francese il re Giuseppe Bonaparte, che decise di alloggiare nella reggia di Capodimonte, avviò una serie di espropri e lavori nei dintorni del palazzo reale.
I lavori cominciarono il 1807 ed inizialmente furono avviati due progetti, la costruzione di una nuova piazza corrispondente all’attuale tondo di Capodimonte e la costruzione di un ponte che scavalcava il vallone della Sanità.
Per la loro realizzazione, oltre a “mutilare” il chiostro di Santa Maria della Sanità per l’innalzamento del ponte, fu ridimensionato anche il sanfeliciano palazzo di Majo che possedeva un cortile di forma poligonale, furono isolati al di sopra del livello stradale alcuni palazzi che si ergevano a sinistra dell’imbrecciatella (il nome popolare dell’attuale discesa della Sanità), tra i quali il conservatorio di Santa Maria della Purità degli Orefici e il palazzo Zezza, situato in salita San Raffaele 3 e che oggi fa semplicemente capolino da sopra la nuova cortina edilizia.
Nello stesso modo si fece cura di realizzare anche una cortina di edifici residenziali affinché la nuova strada avesse un dignitoso aspetto urbano, come il progetto complessivo prevedeva sin dall’inizio.
Molti di questi interventi riguardarono la parte alta della strada che partendo dal vallone della Sanità termina idealmente all’incrocio con le vie Stella e Materdei mentre per il tratto inferiore, cioè quello che scende giù per la ripida collina, porteranno al di sopra del livello stradale palazzo Albertini di Cimitile e le chiese di Santa Teresa e di Sant’Agostino.
La strada fu inaugurata pur senza essere completata nel 1810 e prese interamente il nome di corso Napoleone ma dopo il ritorno dei Borbone il nome fu diviso in due parti, via Santa Teresa e via nuova Capodimonte.