Via Medina e la chiesa dell’Incoronata

Una foto della prima metà del secolo scorso in cui è inquadrata via Medina verso Piazza Municipio, infatti visibile in fondo, il Palazzo Reale. Molto curioso è il fabbricato che sovrasta la chiesa dell’Incoronata ora libera dai manufatti che la soffocavano ma comunque sottoposta al livello stradale.

 

La storia:

Un tratto di strada, questo di via Medina, profondamente mutato nel tempo anche se la foto risale solo ad un secolo fa, infatti proprio li dove molte persone sembrano percorrere velocemente il marciapiede destro in direzione di piazza Municipio, quei due palazzi ad angolo della piazza, non esistono più.

Essi furono demoliti per la costruzione del palazzo direzionale dell’INA, progettato tra il 1947 e il 1949 che oggi ospita anche la facoltà di economia dell’Università Parthenope, oltre ad aver ospitato sul lato della piazza stessa la mitica rosticceria ” Pizzicato” diventando un icona di tutta l’area e i cui proprietari, in quegli anni, erano anche padroni del caffè Gambrinus in piazza S.Ferdinando (1) (Trieste e Trento) e della cioccolateria Gay Odin.

Il terzo palazzo sovrastava addirittura la Chiesa dell’Incoronata, che ne adoperò gli archi a ogiva come finestre del pian terreno, così come si vede nella vecchia foto.

Questo palazzo fu definitivamente eliminato tra il 1959 ed il 1961, già in parte demolito a seguito del bombardamento del 1943, riportando così alla luce la vecchia copertura e le basi di due campanili della Chiesa dell’Incoronata.

Una chiesa nata con grande onoreficienza ma da secoli maltrattata poichè già dal XVI secolo, a seguito della costruzione dei bastioni difensivi di Castelnuovo e dei fossati che li circondavano, venne a trovarsi al di sotto del livello stradale di circa tre metri a causa del riporto del terreno scavato per creare i fossati.

Lo stesso terreno venne utilizzato anche per livellare la strada alla stessa quota di via Toledo all’epoca visibilmente più alta, ed infine,  sulla sua sommità, fu anche costruito un piccolo edificio di due piani.

La chiesa dell’Incoronata fù voluta nel 1352 da Giovanna I (1) di Napoli, per ricordare la sua incoronazione e quella del suo secondo marito, ma non si trattò di una nuova costruzione in quanto, quasi certamente, venne riadattata la sede del Regio Tribunale.

Trasformato a chiesa, la sua costruzione fu completata con un ospedale e tutto il complesso fu intitolato a Santa Maria Spina Corona, nome ancora mutato prima in Santa Maria Coronata e poi in Santa Maria Incoronata, poichè al suo interno era custodita la reliquia di una spina attribuita alla corona di Cristo.

Questa fu donata dalla regina Giovanna I che, a sua volta, l’aveva ricevuta in dono dal re Carlo V di Francia e appartenuta precedentemente alla Saint-Chappelle di Parigi.

In via Medina si svolgeva una tipica tradizione napoletana oggi non più in uso, infatti ogni 19 marzo ricorreva la festività di San Giuseppe denominata così per la presenza della chiesa di San Giuseppe Maggiore ad incrocio con via Diaz, costruita nel XVI secolo ma demolita nel 1934 per problemi di viabilità

Questa festa era caratterizzata dalla fiera dei giocattoli e degli uccelli, infatti oltre ai venditori di pulcini, canarini e piccoli animali da compagnia che si portavano a benedire da qualche ministro della Chiesa, la fiera ospitava anche bancarelle che sfoggiavano piccoli e semplici giocattoli realizzati in legno come teatrini, mobili per case di bambola e sedioline, o anche piccole pentole di latta e colorate palle di gomma di ogni misura.

 

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