Via Agostino Depretis

Via Depretis tra il 1920 e il 1930. La foto è stata realizzata da una torre del Maschio Angioino e viene inquadrata la via per intero con piazza Borsa (piazza Bovio) in fondo.

La storia:

Agostino Depretis

(Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia di allora, autore della celebre frase «Bisogna sventrare Napoli)

Il periodo è quello dei decenni tra le due grandi guerre, probabilmente tra il 1920 e il 1930, infatti in primissimo piano sono visibili sia un’auto ad uso civile molto simile ad una Balilla del 1930, sia subito dopo un furgoncino che la segue a distanza mentre è impegnato a girare attorno alla piazzola del Vigile Urbano, numerosissime a quell’epoca, per immettendosi in piazza Municipio in direzione Porto.

Le ombre cortissime con i raggi solari provenienti da est, fanno pensare ad un mezzogiorno molto caldo e sembra che i pedoni preferiscano camminare sul lato destro della strada li dove il marciapiede è ombreggiato, probabilmente è ora di pranzo.

Il fotografo è appostato su una torre del Maschio Angioino e munito di uno zoom o qualcosa di similare, riesce ad immortalare tutta via Depretis fino in fondo a piazza a Bovio (1), in cui sembra ci sia ancora la fontana del Nettuno (1).

Sulla destra della piazza ha inizio il Rettifilo o se volete il “corso Umberto”(1) che mena diritto alla stazione centrale (piazza Garibaldi)(1)(2)(3)(4), mentra sulla sua sinistra sale via Diaz che porta prima alle Poste Centrali e poi a via Roma.

Ad attraversare la strada, in primo piano, sono due carri agricoli impegnati a trasportare delle botti contenenti vino o olio, piace pensare che probabilmente saranno diretti a rifornire i ristoratori o i numerosi e nobili alberghi della city.

La loro direzione è Calata san Marco(1) per poi spuntare all’altro capo in via Medina (1).

Nel largo sulla destra ha inizio sia via Melisurgo che sbuca su via Cristoforo Colombo, che via Alcide de Gasperis dove attualmente ha sede la caserma della Finanza Zanzur.

La cupola al centro in alto dovrebbe appartenere alla chiesa dei Santi Severino e Sossio in Largo san Marcellino, alle spalle del plesso universitario “Federico II” (1)(2).

Ultima chicca immancabile in una foto storica della ricca città di Napoli, i tram, sulla destra vi è quello che viaggia in direzione della stazione per raggiungere forse porta Capuana(1)(2), o piazza Carlo III o magari “il tiro a Segno borbonico” dopo aver percorso via Arenaccia.

Nella stessa direzione ma con la diramazione sulla destra, a linea potrebbe invece immettersi su via Colombo (via Marina) proseguendo fino a San Giovanni a Teduccio o addirittura a Torre del Greco.

Dal lato opposto sopraggiunge il tram n° 3 che percorre la tratta “Piazza Carlo III-Mergellina” con stazionamento alla torretta o al palazzo Barbaja.

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