Una “Stele” a ricordo dell’ingresso di Garibaldi a Napoli

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17 giorni dopo lo sbarco in Calabria, Garibaldi proseguì per la conquista della città di Napoli  non con una carica di cavalleria o un corpo a corpo a baionetta, e tanto meno versando sangue a fiumi, egli prese possesso della città come dittatore…addirittura seduto comodamente in treno, e precisamente su un vagone della linea ferroviaria “Napoli-Portici.

 

Generali borbonici in rassegna di fronte al dittatore Garibaldi

Infatti a Vietri,  Garibaldi, i suoi collaboratori e un gruppo di circa venti militi della Guardia Nazionale di Salerno, salirono a bordo di un treno speciale, salutato nel suo percorso dalla folla acclamante.

Era il 7 settembre e, precedendo cosi il grosso del suo esercito, all’altezza di Torre Annunziata dovette rallentare per non travolgere le ali di folla festante formate da decine di migliaia di abitanti locali che cercavano di vedere e toccare Garibaldi aggrappandosi al suo treno e accogliendolo da liberatore.

Garibaldi in un discorso dal balcone del palazzo della foresteria

Il Generale decise di fare il suo ingresso accompagnato da un numero limitato di garibaldini, per non apparire un conquistatore, bensì un liberatore protetto dallo stesso popolo.

Al suo arrivo, verso le ore 13,30, alla stazione di Napoli inizialmente c’era un numero modesto di cittadini ad accoglierlo, ma in seguito per le strade intorno l’odierno corso Garibaldi, si radunò una folla immensa e a stento riuscì a salire su una carrozza per proseguire verso il palazzo Reale.

La “Stele” prima dell’intervento di restauro

 Un episodio importante e prioritario della storia dell’unità italiana, un fatto che ha segnato indelebilmente e simbolicamente l’unità d’Italia.

A memoria dell’avvenimento, nelle vicinanze dell’allora stazione “Bayard” sul corso Garibaldi vecchia via dei Fossi,  fu innalzata una stele commemorativa miracolosamente sopravvissuta ai rifacimenti dello slargo antistante il capolinea della moderna Circumvesuviana, la lapide in marmo bianco reca nell’ iscrizione resa dal tempo quasi illeggibile, solo alcune scarne parole : «Entrando … Giuseppe Garibaldi congiunse Napoli all’Italia».

La “Stele” durante i lavori di restauro

Al di là della critica degli accadimenti, essa è sopravvissuta per decenni in un penoso stato di conservazione, la storica stele commemorativa che ricorda l’ingresso a Napoli del condottiero dei Due Mondi”, svilita dall’incuria nella funzione commemorativa, è oscurata durante il giorno dalle auto in sosta selvaggia e, cosa ancora più assurda, serve ad indicare un punto di raccolta per la spazzatura del quartiere.

Fino a pochi anni fa la sua funzione attuale era come pilastro d’appoggio per i cassonetti della nettezza urbana ma nel luglio 2019 venne realizzato il suo restauro attraverso il bando di gara per la “Concessione di Spazi Pubblicitari” emanato dalla seconda municipalità del Comune di Napoli, che prevedeva il restauro di undici monumenti suddivisi in due lotti.

La “Stele” dopo l’intervento di recupero

Ma avendo già esperienza dei restauri  della sovrintendenza di Napoli e i suoi affidamenti dei restauri storici dietro copertura pubblicitaria, gia “era in odore” la qualità del risultato.

Come gia detto prima la stele era in pessime condizioni ma aveva una parvenza di dignità poiché si vedeva addosso ad essa il tempo e la storia trascorsa, compreso l’epitaffio ancora leggibile.

Una volta denudata dalle coperture pubblicitarie…appare come un “turzo” completamente bianco, nessun’aspetto storico e senza alcuna simbologia e significato della sua esistenza, come se l’opera del suo restauro fosse stato di “pittarlo” completamente bianco, unico risultato dopo mesi di manifesto pubblicitario la cui affissione avrebbe dovuto pagare un dignitoso restauro.

Purtroppo le foto delle situazioni prima e dopo non sono molto chiare, ma vi esorto ad andarlo a vedere, forse chi odia l’evento che essa proclama, sarà contento del suo maltrattamento ma chi ama la storia pura ne resterà completamente inorridito.

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