Una “palla” dalla dubbia provenienza(Le porte di bronzo del Maschio Angioino)

Quando ero ancora studente, ogni sciopero scolastico era una scusa per poter girare liberamente per la città senza nessuna meta prefissata.

Una di queste “nessuna meta” era spesso piazza Municipio, o largo del castello come mi piaceva definirlo, attratto da quella formidabile e fiabesca visione che mi riportava alla mente film di avventure e di cavalieri medievali con lo sfondo di torri e castelli. 

Provavo una forte emozione ad attraversare il trionfale ingresso di uno dei piu famosi castelli d’Italia, Castel Nuovo, Maschio Angioino.

Vi era qualcosa che mi attirava particolarmente e che guardavo con insistenza, ma della sua storia ne ero completamente all’oscuro (non esisteva ancora internet e fare ricerche era difficile ed impegnativo) ma nella mia testa vagavano scene di battaglie, assalti al castello, cannoneggiamenti di assalitori…ma ora che ne conosco la storia, mi accorgo che le mie aspettative non erano proprio conformi alla realtà.


All’interno del maestoso Arco di Trionfo che segna l’ingresso dello storico e antico maniero, vi era (rimossa da qualche anno e conservata nel museo dello stesso castello) l’impenetrabile porta di bronzo dall’aspetto imponente e gloriosa, un’opera magnifica e innovativa per i suoi tempi.

Fu commissionata tra il 1462 e 1465, lavorata tutta in bronzo e cesellata a quadranti i quali raccontano un’epico ciclo di storie per immagini, evocanti le gesta di Ferrante D’Aragona tra battaglie e vittorie.

La porta illustra sei quadranti che ricostruiscono gli episodi cruciali della guerra tra oppressori e liberatori: gli Angioini e gli Aragonesi.(ma questo sarà oggetto di un prossimo racconto).

Il particolare che catturava la mia attenzione era una palla di cannone incastrata in uno dei quadranti della porta; ma, al contrario di quanto si possa pensare, sembrava che il colpo fosse stato sparato dall’interno del castello, e da secoli è rimasta lì, immobile.

Ricordo di averla toccata piu volte, bloccata da un lato della porta , nella lamiera stracciata dal colpo sparato probabilmente da un cannone.
Del fatto che sia stata sparata dall’interno ad andare fuori, è stata fatta una ipotesi :

– Nel 1503, i soldati francesi di re Carlo D’Angiò, asserragliati all’interno del castello, opposero le porte di bronzo ai nemici spagnoli in assalto al maniero, e posizionarono un cannone all’interno del cortile.

L’intento era di scaricare all’esterno il colpo che avrebbe ammazzato tutti gli spagnoli presenti sul ponte e oltre la piazza.

Probabilmente nella foga della battaglia si sparò prima che il portone fosse aperto e la palla rimase incastrata nel pesante e impenetrabile bronzo.

Se questa ricostruzione fosse vera, sarebbe stato giusto il contrario delle mie fantasie che immaginavano il colpo sparato dagli assalitori verso l’interno, con lo scopo, inutile, di sfondare il portone e conquistare il castello.

Ma si fa avanti un’altra ipotesi a cui mai con la fantasia sarei arrivato, meno cavalleresca ma certamente piu originale e fiabesca.

Il 17 luglio del 1495 Carlo VIII fece caricare su dodici navi dirette a Marsiglia, tutti i beni saccheggiati dalla città di Napoli, tra cui le porte di bronzo.

Una delle navi francesi, ovvero il galeone imperiale, venne intercettato a Genova e assediato e conquistato dall’armata navale genovese.

Impossessatisi del bottino napoletano, i genovesi rispedirono a Castel Nuovo solo le Porte di Bronzo, utilizzate dai francesi come scudo nella battaglia durante i bombardamenti.

Probabilmente le due porte di bronzo erano sistemate o in posizione verticale sulla tolda della nave, o in piano, e una di esse fu colpita da una “bordata” delle navi nemiche trattenendo uno dei colpi.

Non so quale delle due ipotesi sia piu reale ma sicuramente a nessuna delle due si sarebbe arrivati con un normale ragionamento, ma si sa che la città di Napoli, e tutto quello che vi accade, è al di fuori di ogni ragionevole criterio altrimenti…non sarebbe Napoli.

 


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