Un “Tritone” a piazza Cavour, cosa rappresenta e quali sono le sue origini.

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Nettuno, o Poseidone nella mitologia romana. fratello di Zeus, in origine nacque come Dio-cavallo, animale di cui era protettore, ma era anche il dio dei terremoti, e solo successivamente, quando i popoli greci cominciarono a dedicarsi di più alla pesca e ai commerci marittimi che alla coltivazione delle terre, fu associato al mare divendándone il re.

Nella città di Napoli a lui è dedicata una stupenda fontana monumentale voluta dal viceré Enrique de Guzman nel 1600 che dopo numerosi spostamenti, trova la sua ultima collocazione nella rinnovata piazza Municipio al cospetto del palazzo san Giacomo.

Poseidone aveva un figlio concepito con la nereide Anfitrite, Tritone, raffigurato con la metà superiore umana e quella inferiore a forma di pesce, munito di un corno di conchiglia il cui suono calmava le tempeste e annunciava l’arrivo del padre Nettuno, mentre tutta la pelle era verde.

Molto probabile che le sue origini fossero fenici, infatti una importante divinità mesopotamica e semitico-orientale era “Dagon”, divinità della fertilità e del raccolto con l’aspetto di un uomo barbuto e con la parte inferiore del corpo a forma di pesce.

Il suo culto, che entrò nel pantheon delle divinità adorate dai Fenici nella sua forma di uomo-pesce, fu fatto conoscere ai greci i quali lo ribattezzarono Tritone e ancora oggi è uno dei simboli più ricorrenti legati al mare e alla navigazione.

Il suo mito è conosciutíssimo anche a Napoli dove una fontana a lui dedicata, anche se purtroppo sempre maltrattata dal popolo, la troviamo ai margini del centro storico in piazza Cavour, l’antico “largo delle pigne” così detto per l’antica presenza di pini (in napoletano pigne) che era, come via Foria, un gran collettore di acque piovane che discendevano dalle varie colline fuori le mura.

Fino a tutto il XIX secolo, il largo rimase un luogo senza forma né ordine, casupole, baracche, botteghe di marmisti e altri mestieri all’aperto pullulavano nella piazza, che era anche luogo ideale per l’allestimento di circhi, fiere ed esposizioni di vario genere.

Nel 1870 la piazza fu adornata dai giardini che tuttora esistono, ripristinando il verde che era stato rimosso nella figura degli storici pini nel 1730, ed in questo periodo viene costruita la fontana del Tritone.

Le origini di una prima anonima fontana sono da collocare in un arco temporale che va dal 1871, dopo che furono completati i lavori per l’installazione dei giardini nella piazza, e il 1879.

Essa ebbe già un primo intervento di restauro nel 1917 mentre nel 1933 si realizzò un ennesimo restauro della fontana da tempo in stato di degrado impiantando al centro una statua del Tritone alla sua prima comparsa, nonché una nuova balaustra con cancellata.

Fu ancora oggetto di un radicale restauro in occasione dei lavori di costruzione della stazione Museo della linea 1 della metropolitana, anche considerando che era stata deturpata da vandali in occasione dei festeggiamenti per il primo scudetto della squadra di calcio del Napoli nel 1987, infatti essa fu completamente dipinta di azzurro.

Nel 2006 la giunta comunale decise di intitolarla a Totò visto che la fontana si trova nelle vicinanze del quartiere dell’attore (Rione Sanità).

L’opera è posta nei pressi della stazione Museo ed è storicamente e popolarmente detta anche “delle Paparelle”.















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