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L’immagine allegata è tratta da una piantina più completa che raffigura la città di Napoli verso la fine del XVII secolo.
Seguiamone alcuni percorsi che probabilmente ogni buon napoletano conoscerà nella sua urbanizzazione attuale.
Cominciamo dal basso a destra in cui è riconoscibile il “Ponte della Maddalena”, anticamente il passaggio più comodo per gli eserciti diretti alla città, oggi ancora esistente ma non facilmente riconoscibile.
Sotto i suoi ponti la foce dell’ormai mitico fiume Sebeto il cui percorso da Poggioreale al mare era invaso da una larga e invalicabile palude e oggi interamente tombato ma esistono prove della sua ancora esistenza nella stazione della circumvesuviana del Centro Direzionali i cui binari sono perennemente allagati nonostante il funzionamento continuo di pompe ad immersione.
Andando a sinistra dell’immagine si passa tra il borgo Loreto dove oggi è l’omonimo ospedale e la Marinella, percorso che conduce fino al castello del Carmine dietro il quale si vede il largo di piazza Mercato e da dove con le sue torri parte la murazione Aragonese verso il centro della città fino a congiungersi a porta Capuana, quindi proseguendo ancora parallelamente a via Rosaroll.
Poco prima di terminare in via Foria alle spalle della chiesa di San Giovanni a Carbonara è visibile un ponticello da cui prenderà il nome la salita Pontenuovo.
Torniamo al fiume Sebeto e prendiamo la strada che va verso il centro e che potrebbe essere la base del Corso Lucci.
Dell’ampia piazza della stazione centrale non c’è ancora traccia, infatti la via termina direttamente nello spazio antistante porta Capuana.
Di fronte alla porta ha inizio un viale alberato, ora ponte di Casanova e via Nuova Poggioreale, si dice una volta ricco di fontane attraversando il quale si arrivava alla villa di Poggioreale fuori le mura di Napoli, uno degli edifici più importanti del Rinascimento napoletano, era compresa in un’area tra le attuali via del Campo, via Santa Maria del Pianto e via Nuova Poggioreale.
Alle spalle della porta è riconoscibile Castelcapuano e quindi i tre decumani che attraversano la città.
Lungo via Rosaroll ha inizio il borgo di Sant’Antonio che ha fine dove ora esiste piazza Carlo 3 ed infine uno sguardo in alto a sinistra dove uno slargo ci indica le radici di quella che sarà piazza Cavour.