Scapigliata e capone, le fontane “egiziache”

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Siamo in piazzetta Forcella, uno slargo lungo via Egiziaca a Forcella e nelle adiacenze della omonima strada.

Via Egiziaca a Forcella – Popolani nei pressi della Fontana della Scapigliata. 1897

Via Egiziaca è denominata “a forcella” per distinguerla dalla sua omonima “a Pizzofalcone”.

Il termine “Egiziaca” era d’obbligo per la numerosa comunità, nell’area, di persone provenienti principalmente dalla zona del Nilo, in Egitto.

Si racconta che ad attirare questa numerosa comunità fu la presenza in zona, di un piccolo ruscello che scorreva lungo l’attuale via Nilo al centro dell’antica Neapolis e che raccoglieva le acque della collina di Caponapoli dividendosi poi in più rivoli a formare un piccolo delta, per poi sfociare a mare dov’è oggi vi è la sede dell’Università al Corso Umberto I.

Questa forma somigliava vagamente, in piccolo, a quella del delta del fiume Nilo e, per questa analogia, probabilmente, fu scelta da un gruppo di egiziani per il loro insediamento colonico/commerciale.

E ancora a ricordarci i nostri amici nilensi, sono due chiese dedicate a Santa Maria Egiziaca, monaca ed eremita egiziana nata ad Alessandria d’Egitto nel 344 e venerata come santa dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella copta”, la chiesa a Forcella e quella sulla collina di Pizzofalcone.

Al centro la fontana della Scapigliata e a destra vicino al fabbricato la fontana del Capone

Nella immagine sopra, che risale ad inizio secolo, si vedono nello sfondo delle botteghe e tra i loro ingressi vi è affissa al muro una piccola immagine sacra tuttora esistente ma di dimensioni più piccole e meno artistiche.

L’ora in cui è stata realizzata la foto è di tarda mattinata, il sole è alto verso oriente e va volgendosi verso mezzogiorno, tre giovani posano al centro della foto nell’azione di lavare qualcosa nella fontana usata spesso come abbeveratoio per animali essendo molto bassa, ma anche per il lavaggio dei panni avendo i marmi perimetrali molto larghi ad uso delle lavandaie.

Via Egiziaca con al centro la fontana della Scapigliata. La cupola che si vede in alto è quella della “Basilica della Santissima Annunziata Maggiore” mentre la porta sulla destra in lontananza è porta Nolana anche se in effetti sembra molto più vicino di quando invece lo sia veramente.

Essa venne eretta tra il 1539 e il 1541 per volontà del viceré Don Pedro de Toledo e in origine fu denominata “della Scompigliata” per il particolare getto d’acqua che fuoriusciva e andava ad infrangersi su una pietra a forma di scoglio posta al centro della vasca ellittica.

Successivamente il popolo trasformò il nome in ‘Scapigliata’ mentre nella seconda metà del XIX secolo lo scoglio fu distrutto e sostituito da una colonna sormontata da uno stemma rivolto verso l’ospedale.

Via Egiziaca verso Corso Umberto, in fondo è visibile porta Nolana

L’ospedale verso cui si rivolge lo stemma è l’Ascalesi ma forse nel periodo della foto non era ancora un ospedale poiché fu realizzato verso la metà del Trecento come monastero per ospitare prostitute pentite e per questo dedicato a Santa Maria Egiziaca, vissuto a lungo da eremita in Egitto dopo una vita fatta di elemosina e prostituzione.

Su di una parete di palazzo sulla destra si intravede un altra fontana denominata “del Capone”, in quel periodo erano numerose le fontale cosidette “parietali” perchè addossate a pareti di palazzi.

Originariamente l’acqua di questa fontana zampillava da tre maschere a parete, di cui due più piccole in bronzo. ma oggi delle tre ne rimane solo una, la più grande centrale in marmo, da qui il nome.

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