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Luigi Vanvitelli nacque a Napoli nel 1700 da madre napoletana, Anna Lorenzani e da padre olandese, il pittore Gaspar van Wittel, e come architetto eseguì un cospicuo numero di opere che ancor oggi caratterizzano il paesaggio di varie città italiane.
Il primo approccio del Vanvitelli all’architettura risale al 1728, tra le sue maggiori opere spiccano a Caserta la scenografica Reggia e l’imponente acquedotto Carolino, ad Ancona il grande Lazzaretto su un’isola artificiale pentagonale sempre da lui realizzata, e la chiesa del Gesù di Ancona, a Napoli costruì il Foro Carolino, il palazzo Calabritto e il palazzo Doria d’Angri, mentre a Bacoli si inventò la casina Vanvitelliana.
Napoli lo ricorda dedicandogli una delle piazze piu eleganti e raffinate della città, un cuore pulsante al centro del Vomero dove è intensa la vita notturna del rione, piazza Vanvitelli.

La foto allegata in copertina mostra la piazza circa 70 anni dopo la sua realizzazione quando nel 1885 venne progettato l’intero rione del Vomero.
La strada che s vede nella parte alta in salita è via Scarlatti che incrocia più su via Morghen e si dirige verso il capolinea della stazione funicolare che termina la sua corsa nel quartiere di Montesanto.
Alla cerimonia di inaugurazione assistettero i Reali d’Italia e il sindaco di allora, Nicola Amore e già nel 1889 le strade principali del quartiere furono tracciate e furono dedicate oltre al Vanvitelli ad altri 37 importanti artisti.

I due palazzi che vedete nella prima vecchia foto frontestante la piazza fanno parte di un gruppo di 4 costruiti nei 4 punti cardinali in stile neorinascimentale, stile tipico di molte costruzioni del quartiere edificate tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.

In una aiuola al centro della piazza fu inizialmente installata una fontana in granito e piperno, ma questa fu tolta nei primi anni del XX secolo in occasione dei lavori di posizionamento delle rotaie del tram, al suo posto fu piantumata una palma proveniente da una colonia italiana in Africa.

Nel 1976 fu posata la prima pietra della Metropolitana Collinare, l’odierna linea 1, nel 1993 venne inaugurata l’omonima stazione e venne ripiantumata nell’aiuola centrale la storica pianta tolta momentaneamente per il cantiere.
