Piazza San Domenico Maggiore

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Molti di voi non avranno certo bisogno della presentazione della centralissima e aristocratico/popolare piazza san Domenico situata lungo il decumano inferiore o “spaccanapoli, a due passi da santa Chiara e piazza del Gesù Nuovo.

Il suo toponimo le arriva dalla presenza dell’omonima chiesa del 1300 mentre la sua parte centrale è sovrastata da una guglia come basamento per la statua di san Domenico voluta nel 1656 dal popolo napoletano come ex-voto al santo per scongiurare la pestilenza di quello stesso anno.

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Cronologicamente, si tratta del secondo grande obelisco innalzato in città, dopo quello di San Gennaro.

 

Ma la piazza non è stata sempre il centro cittadino che ben conosciamo e anzi, al contrario ebbe le sue origini come area marginale dell’antica Neapolis, infatti nel remoto passato urbano essa era ancora semplicemente uno slargo situato ai margini della città, solcato dalla murazione del IV secolo a. C. e invaso per la maggior parte da orti così come lo era tutta l’area fino ai futuri “Quartieri Spagnoli”.

 

La sua progettazione e realizzazione fu voluta da Alfonso I d’Aragona, infatti i sovrani aragonesi lo resero il luogo favorito dalla nobiltà e nei secoli ebbe molteplici ruoli, da quelli politici a quelli commerciali e a quelli occulti data la vicinanza della Cappella Sansevero.

 

Anche dopo gli aragonesi, il mantenimento attento e curato della piazza continuò ad essere così importante che il re Ferdinando IV, per tutelarne il decoro, fece murare nel 1764 nelle pareti della chiesa una lapide in cui si vietava espressamente di “giocare a carte, palle o schiassare” e anche di “farvi vendita di frutti, melloni, deporvi sfrattature o immondezze, mettervi posti d’affittare sedie o banchi di cambiavalute”.

Il centro della piazza è dominato dall”obelisco di San Domenico eretto su volere dei napoletani nel 1656, ma ultimata solo nel 1747, come ringraziamento per essere scampati ad un’epidemia di peste.

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Durante i suoi lavori ci fu un’importante scoperta archeologica poiché nei suoi scavi vennero alla luce i resti di porta Cumana che delimitava il perimetro ovest dell’antica Neapolis greca.

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