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Un vanto storico dell’antichità di Napoli è sicuramente il quattrocentesco muro di cinta aragonese e tutte (o almeno quelle che ne sono rimaste) le torri che ne fanno o ne facevano parte.
Quelle rimaste sono ormai poche e non sono certo in ottimo stato e niente è stato fatto per il loro mantenimento e decoro.
Di quelle andate distrutte si sono persi quasi tutti i ricordi, però di due in particolare, la “S. Severo” e la “Sebeto”, fortunatamente un ricordo esiste, è un disegno che purtroppo le ritrae nel momento più doloroso della loro esistenza, la demolizione eseguita a cavallo dei secoli XIX e XX.
La loro distruzione è certamente legata a problemi di viabilità visto che la piazza dove risiedevano era da pochi decenni diventata sede di una unica stazione ferroviaria cittadina ed il traffico di li a poco sarebbe certamente aumentato in maniera esponenziale.
Come si vede dal fotomontaggio allegato, l’area che era dalle torri è occupata oggi da un illustre personaggio, Giuseppe Garibaldi, la cui statua fu realizzata e li posizionata agli inizi del secolo XX per dare maggiore rilevanza ad un largo diventato il centro vitale di una grande città come Napoli.
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