Spesso si fa confusione nel distinguere, l’una dall’altra, le due vecchie stazioni ferroviarie napoletane adiacenti ed esistenti prima che venisse realizzata quella centrale di piazza Garibaldi.
La loro posizione era sul Corso Garibaldi tra porta Nolana e via Nuova Marina.
La prima ad essere realizzata fu quella che diede alla città partenopea il primato della prima ferrovia in Italia, la “Napoli-Portici” che procedeva in direzione sud all’epoca territorio del “Regno delle Due Sicilie” e, per questo, commissionata da re Ferdinando II e ufficialmente inaugurata nel 1839.
I resti di questa stazione, ormai ridotti ad un rudere, sono coperti da decenni di vegetazione spontanea e transennata da un muro che la divide da Corso Garibaldi, e anche esso abbandonato, tutto ciò nel cuore pulsante della città al fianco del nuovo terminale della circumvesuviana.
Affiancata a questa ormai in disuso, vi era un’altra stazione denominata “Stazione Regia”.
Realizzata nel 1843, fungeva da capolinea ai treni diretti a Caserta per poi proseguire anche verso Roma e il nord in particolare.
Per dare una continuità di viaggio, le due linee vennero collegate con un binario di raccordo in modo che chi provenisse da sud o da nordo poteva tranquillamente proseguire per la strada opposta.
Quando in seguito, per ragioni di ampliamento e ammodernamento delle ferrovie, le due linee vennero concentrate nel 1867 nella nuova stazione di Napoli Centrale, le stazioni persero la loro funzione di capolinea passeggeri e tutto lo stazionamento fu declassato a impianto di servizio.
Nel 1884 l’antico fabbricato che fungeva da stazione alla “Regia”, divenne terminale della prima linea “circumvesuviana” che collegava Napoli con Baiano passando per Nola, ma le sue vere origini risalgono al 1890 quando venne realizzata anche la linea per San Giuseppe Vesuviano con treni ancora con trazione a vapore.
Nel 1901, la “nostra” stazione cominciò a servire altre linee prolungando la linea originaria fino a Sarno e realizzando una nuova direttrice lungo la costa che da Napoli attraversava popolosi comuni quali quelli di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata e Pompei, fino a innestarsi nella linea Napoli-Sarno all’altezza di Poggiomarino, completando l’anello ideale intorno al Vesuvio dando vita alla vera e propria Circumvesuviana.