Il parco “Miglio d’Oro”

Sulla SS 18 Tirrena Inferiore, in pratica sulla strada che dalla Reggia di Portici va verso Torre del Greco, da poco è stato istaurato un parco verde denominato “Del Miglio d’Oro” situato di fronte ad una delle più belle e ben mantenute ville vesuviane, “Villa Campolieto”, e al fianco della bellissima “Villa Battista”.

Il parco al centro dell’immagine con la villa Campolieto quasi di fronte e l’elegante villa Battista su un lato.

Un parco pulito, ben mantenuto, ma di piccole dimensioni senza molte pretese di arredo del verde e storico.

 

L’ingresso del parco

Unica curiosità, anche se non mi è chiaro il motivo di questa relazione, a dare il benvenuto ai visitatori vi è un piccolo busto di ” Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, comunemente noto come Antonio de Curtis e in arte “Totò” e, anche se simpatico, non credo abbia una grande valenza artistica.

Un piccolo sunto del significato di “Miglio d’Oro”:

 

Veduta su ‘Il Miglio d’oro’, con figure su una terrazza con telescopi – Pietro Fabrizio (1740-1792)

Questo è un tratto della SS 18 Tirrena inferiore (un tempo strada regia delle Calabrie) che va dal quarto miglio posto ai piedi della Villa De Bisogno di Casaluce, ubicata su Corso Resina 189 a Ercolano (in prossimità degli Scavi archeologici di Ercolano), a Palazzo Vallelonga ubicato a Torre del Greco.

Carlo di Borbone, salito sul trono del Regno di Napoli nel 1735, nei primi anni del suo regno, visitando la villa che il duca d’Elboeuf si fece costruire sulla riviera vesuviana, rimase così incantato dalla bellezza del paesaggio e dalla mitezza del clima che decise di trasferirvisi con la consorte Maria Amalia di Sassonia, e nel 1738 commissionò la costruzione della Reggia di Portici.

 

Villa Campolieto

La rigogliosa selva digradante verso il mare, il panorama che spaziava su tutto il Golfo di Napoli con vista su Capri, Ischia e Procida, il prestigio della presenza della dimora reale, il fascino delle vestigia dell’antichità, fecero sì che l’intera corte napoletana e molti altri nobili decisero di trasferirsi lungo il Miglio d’oro, facendosi costruire ville e giardini rococò e neoclassici da architetti del calibro di Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Ferdinando Sanfelice, Domenico Antonio Vaccaro, Mario Gioffredo.

 

Villa Battista

I proprietari delle ville lungo il Miglio d’oro, per lo più eredi degli aristocratici borbonici che le avevano costruite, non furono in grado di garantirne la conservazione, già pregiudicata dai saccheggi ed i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e dalla successiva speculazione edilizia.

Il Parlamento Italiano nel 1971 istituì l’Ente per le Ville Vesuviane “allo scopo di provvedere alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio artistico costituito dalle Ville Vesuviane.

122 sono le Ville censite e tutelate dall’Ente ma nonostante tutto, il  2011 crolla una villa nel comune di Portici, il Palazzo Lauro Lancellotti (Portici) da tempo lasciata in uno stato di abbandono.

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