Come nasce “Castelcapuano”

LA METAMORFOSI DI UN CASTELLO

Inizialmente, dalla sua fondazione fino al 326 a.c., fu greca, e come in tutte le poleis greche, l’inumazione dei defunti avveniva all’esterno della cerchia muraria urbana.

In particolare, la zona di sepoltura in età greca, fu individuata fuori porta Campana, da dove si accedeva al decumano centrale, tra via Tribunali e porta Capuana.

In seguito vennero i romani, fino al 476, e il complesso funerario greco si espanse gradualmente tanto da estendersi sotto l’attuale Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, Porta Nolana e fino a Forcella.

Le tombe romane andarono naturalmente a sovrapporsi a quelle greche, ed occuparono una quota superiore rispetto alle prime.

Poi, in meno di un secolo, si avvicendarono civiltà diverse con usanze differenti, il Regno di Odoacre, fino al 493 (eruli ed altri) e il Regno Ostrogoto, fino al 542 circa.

Nel corso di queste dominazioni, l’area usata fino al secolo prima come necropoli da greci e romani, perse la propria destinazione a luogo di inumazione dei defunti, e questo fece in modo che se ne smarrisse la memoria

E poi fu la volta dei Bizantini, fino al 1137, il loro dominio durò piu di 6 secoli e li dove una volta vi erano le necropoli, vi costruirono le loro fortezze, cancellandone ogni traccia.

All’esercito di Bisanzio si sostituirono i normanni, già padroni del Regno di Sicilia, fino al 1197, e su quello che una volta erano prima le necropoli greche/romane e poi i fortilizi bizantini, si costruì un castello, nel 1150, in posizione strategica, a cavallo della cinta muraria e a difesa della porta Campana di accesso al decumano centrale, via Tribunale, facendoci cosi dono del secondo dei nostri straordinari castelli dopo castel dell’Ovo, Castelcapuano.

Edificato inizialmente come fortezza per difendere l’ingresso alla città, fu poi ristrutturato da Federico II di Svevia nel 1240, e adattato a dimora regia per i periodi in cui il Sovrano da Palermo veniva a Napoli e, pur conservando le sue indispensabili fortificazioni, fu reso più ospitale e meglio rispondente alla sua dignità di residenza reale.

Ma poi arrivarono altri regnanti, e con l’avvento degli Angioini, nel 1280 iniziò l’edificazione di una nuova fortezza, Castel Nuovo (o Maschio Angioino), che ereditò la funzione di dimora dei sovrani di Napoli.

Castel Capuano continuò ad ospitare fra le sue mura alcuni membri della famiglia reale nonché funzionari e altri illustri ospiti come Francesco Petrarca, che vi soggiornò nel 1370.

Durante il regno di Giovanna I (1343-1382) il castello fu sottoposto a nuovi restauri, resi necessari dalle conseguenze del devastante saccheggio subìto ad opera delle truppe di Luigi I d’Ungheria, che furono poi costrette ad abbandonare la città per l’arrivo della peste nera.

Pur rimanendo in secondo piano rispetto al maestoso e imponente Maschio Angioino, castelcapuano fece da cornice a molti importanti eventi, come lo sfarzoso matrimonio di Carlo di Durazzo, che tanta impressione suscitò negli osservatori del tempo.

Fu proprio il figlio di Carlo, Ladislao il Magnanimo (1399-1414), a riprendere brevemente Castel Capuano come propria residenza, mentre sua sorella Giovanna II(1414-1435) fu costretta a rifugiarsi fra le sue mura durante lo scontro con Alfonso V d’Aragona, che aveva stabilito la propria corte in Castel Nuovo.

La fortezza subì in questo periodo l’assedio dell’Aragonese, che dovette però arrendersi di fronte all’inespugnabilità della residenza in cui Giovanna aveva trovato riparo. Da qui, la sovrana partì poi alla volta di Aversa, dove nominò suo erede Luigi III d’Angiò in opposizione al ripudiato Alfonso.

Sempre in Castel Capuano, il 23 agosto 1433 morì assassinato il favorito della regina, Sergianni Caracciolo, mandato a morte dalla stessa sovrana.

Sotto il regno degli Aragonesi, Castel Capuano ebbe un ruolo sostanzialmente marginale, nel 1517 vi furono festeggiate le nozze di Bona Sforza con Sigismondo I re di Polonia e nel 1535 vi soggiornò Carlo V, che donò l’anno dopo il castello ad un suo cavaliere, Filippo di Lannoy, principe di Sulmona, quando questi sposò Isabella Colonna, il quale lo fece modificare e abbellire.

Solo con l’annessione del Regno di Napoli alla corona di Spagna e la sua costituzione in Vicereame (1503), Castel Capuano fu destinato per la prima volta alla funzione di palazzo di giustizia, rimasta fino a qualche anno fa. Qui, infatti, vennero riunite tutte le corti di giustizia sparse in diverse sedi in tutta la città.

Per adattarlo alla nuova funzione, il castello fu trasformato nel 1537; furono eliminate tutte le strutture tipicamente militari e fu modificato nei suoi spazi interni, mentre i sotterranei furono destinati a prigioni dotate di attrezzatissime camere di tortura.

In appresso non furono fatte più significative modifiche se non il cambio di uso di alcuni locali adibiti fino ad allora a prigioni e le sale di tortura.

Il resto è storia di oggi!


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