Brevissima storia di “via Duomo”


Nella prima immagine allegata certamente riconoscerete il rinascimentale palazzo Como, sede del museo Filangieri, che si affaccia su quella che è la nostra centralissima, familiarissima e austera via Duomo….vi vedo un po dubbiosi, dite di no? Bene, diamo allora un occhiata ad una sua breve storia:


I “cardini” della antica Neapolis sono quei piccoli vicoli che collegano tra loro le tre strade principali denominati “Decumani”.

Il piu lungo di questi cardini era via Duomo, all’epoca  suddiviso in vico del Tarì oppure vico del pozzo bianco fino al decumano superiore (da via Foria a via Anticaglie) e da qui definito fino al Duomo vico Gurgite.

Nel Medioevo veniva chiamata vicus radii solis (cioè strada del raggio di sole) in onore di Apollo che sotto la basilica di Santa Restituta aveva il proprio tempio, ora sottoposto alla costruzione del Duomo, cosi come già ampiamente descritto in un mio scorso racconto.

In età borbonica si ebbe l’esigenza di allargare questo cardine e quindi venne progettato un diretto collegamento nord-sud tra via Foria e via Marina.

Il progetto presentato nel 1853  fu confermato dopo l’Unità d’Italia da Garibaldi, e nel marzo del 1861 fu finalmente bandito l’appalto dei lavori, avviati nel successivo mese di giugno, che sarebbero durati fino al 1868 per il tratto fino al vescovado; il prolungamento sino a via San Biagio dei librai e via Vicaria Vecchia fu compiuto invece nel 1870, mentre per il collegamento con la Marina bisognò aspettare sino al 1880, quando fu demolita una navata e ricostruita la facciata della chiesa di San Giorgio Maggiore.

Il palazzo Como, per evitare il suo abbattimento durante i lavori, venne arretrato di circa 20 metri e fu scelto, nel 1881,  dal Consiglio comunale come sede e archivio delle sue raccolte d’arte, dando vita così al “Museo Filangieri”.

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