La foto fu scattata da uno dei 37 velivoli quadrimotori Boeing B-17 “Flying Fortress” (“Fortezze Volanti”) dell’USAAF (United States Army Air Forces) presenti in azione, scortati da alcuni velivoli caccia Lockheed P-38 “Lightning” (“Fulmine”), in realtà solo 5 velivoli dei 37 erano dotati di macchinari meccanici.
Alle ore 13:37 iniziato il bombardamento che avrebbe avuto come obiettivo il Porto di Napoli. Esso avvenne da 22.800 piedi d’altitudine.
Furono sganciate tutte 444 bombe da 500 libbre ognuna (ogni aereo P-17 ne sganciò 12), sparando nel contempo 14.850 colpi dai cannoncini calibro 50 per la propria autodifesa. La difesa antiaerea fu forte.
Molte batterie di contraerea italo-tedesca spararono (anche dall’ Isola di Capri) e circa 20/25 aerei caccia si alzarono in volo entrando in contatto col 301st BG.
Gli americani subirono 17 B-17 danneggiati in maniera minore e 2 in maniera maggiore, solo 2 aviatori statunitesi rimasero leggermente feriti (danni e feriti tutti causa dalla contraerea di terra).
Alle ore 17:20 riatterrarono nella loro Base in Algeria.
Anche il 2nd BG, ovviamente, partecipò al bombardamento.
Partirono alle ore 10:45 dalla loro Base (Massicault Airfield) in Tunisia (vicino Tunisi). Anche il 2° BG aveva i B-17. Partirono in 41, 1 rientrò per problemi.
I rimanenti 40 B-17, alle ore 13:42 iniziarono il bombardamento su Napoli e si concluse alle 13:48, e fu effettuato in 2 giorni successivi.
La quota di bombardamento variò tra i 18.700 ed i 24.000 piedi d’altitudine, e furono sganciate 480 bombe da 500 libbre l’una. Obiettivo Porto e Città, provenendo dal mare.
Il tiro antiaereo italo-tedesco fu massiccio.
Napoli quel giorno fu colpita da 924 bombe per un totale di circa 231 tonnellate di esplosivo. I morti furono 210 ed i feriti 464 La Basilica di Santa Chiara fu distrutta.
Distrutto il Ridotto del Teatro San Carlo. Una delle bombe che colpì la Chiesa del Gesù Nuovo è visibile squartata ma inesplosa nella Sala “Moscati”.
Distrutta la Chiesa di Santa Lucia nell’omonimo Rione. Danni gravissimi ad una Torre del Maschio Angioino.
E distruzioni in altre centinaia di posti…
Fu uno se non il più feroce bombardamento che Napoli subì.
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