Il 1848 fu un anno di moti e rivoluzioni in tutta Europa e quasi tutti i popoli degli stati monarchici europei chiesero e ottennero la costituzione.
Non fu risparmiato neanche lo stato pontificio che nello stesso anno, con papa Pio IX, dovette concedere la costituzione, seguendo l’esempio del sovrano delle Due Sicilie.

Ma nonostante la concessione, avvisaglie di un tentativo di rovesciamento politico avvennero il 15 novembre dello stesso anno, quando fu ucciso il capo del governo pontificio, Pellegrino Rossi.
Successivamente i rivoluzionari, guidati da Angelo Brunetti (detto Ciceruacchio), pretesero di dettare condizioni per la formazione del nuovo governo. Pio IX, non volendo scendere a patti con essi, ma avendo capito che un’azione repressiva avrebbe potuto innescare una guerra civile, decise di lasciare Roma.

Il 24 novembre 1848 il pontefice partì nottetempo, vestito da semplice sacerdote, con destinazione Gaeta, nel territorio del Regno delle Due Sicilie. Invitato da Luigi Napoleone, a quel tempo presidente della neo-costituita Seconda Repubblica francese, a trasferirsi nella sua nazione, preferì rimanere in territorio italiano e riparare nel frattempo in territorio duosiciliano.

In visita a Napoli, ospite di sua Maestà re Ferdinando II di Borbone,
Papa Pio IX fu felicissimo, in quella occasione, di far visita al Reale Opificio di Pietrarsa e provare l’emozionante esperienza di salire per la prima volta su di un treno percorrendo, 9 anni dopo la sua inaugurazione, la mitica Napoli-Portici con una vettura guidata dallo stesso costruttore Bayard.
